mercoledì 27 marzo 2013

Strike a pose!

Chi ha detto che "i sogni son desideri"?
Facciamoli uscire dai cassetti, rispolveriamoli e indossiamoli!











Liu Jo e Vanity Fair hanno pensato di farti sentire modella per un giorno. Dal 21 al 29 marzo, sei negozi del brand in tutta Italia si trasformeranno in un vero e proprio set fotografico, con tanto di make-up artist e stylist a disposizione delle lettrici.
Cosa aspetti? Non lasciarti sfuggire questa occasione, corri a iscriverti nell'area web dedicata all'iniziativa: http://www.vanityfair.it/partner/liu_jo/?social=fb



( A Roma l'evento si terrà il 27 marzo, presso lo store Liu Jo di Via Cola di Rienzo dalle 18 alle 21. Per scoprire le altre date basterà consultare il sito!).

Ti aspettiamo!

Ecco qui di seguito tutti gli step per registrarsi all'iniziativa:










lunedì 25 marzo 2013

NTC.

Nike Training Club.



Mi è stata offerta la possibilità di partecipare agli allenamenti del Nike Training Club ed è da un po’ di mesi che è iniziata quest’avventura, a Roma, presso il Nike Store di Via Cola di Rienzo. E’ un invito a sfidare le nostre paure, a sfidare anche un po’ noi stessi. Per capire che, in fondo, i limiti sono solo quelli che ci imponiamo da soli. Che le vittorie sudate sono quelle che sprigionano le gioie più autentiche, mentre dei successi regalati o di quelli ottenuti senza sforzi non ci resta nulla.

Dovremmo accogliere tutti gli inviti della Nike e i suoi preziosi consigli.



JUST DO IT.
Quando è l’indecisione a prevalere, quando ci tiriamo indietro per paura. E non capiamo che rassegnarci equivale a perdere, senza però, nemmeno aver giocato. E quindi tanto vale mettersi in gioco. 
Fallo e basta.


NEVER GIVE UP.
Non arrendersi mai.
Perché gli ostacoli sono solo un modo per capire quanto davvero siamo disposti a saltare per superarli.


THE BEST IS YET TO COME.
Perché dobbiamo essere sempre fiere e sicure di noi stesse. Per inciampare, ma a testa alta, rialzarci e ricominciare. Per fare sempre meglio di prima.
Perché il meglio deve ancora venire.

KNOW PAIN KNOW GAIN.
Perchè abbiamo bisogno di competizione, quella sana, quella che ci sprona a dare del nostro meglio. E ci fa riuscire in ciò in cui crediamo, che in fondo è quello per cui siamo disposti a metterci in gioco. Per davvero.
Conoscere i nostri limiti e superarli.

Da questa idea è nato il Nike Training Club. Un allenamento pensato per chi, preso dalla corsa frenetica di tutti i giorni, non riesce ad incastrare palestra-lavoro/studio-uscite.

L’appuntamento è ogni mercoledì alle 19.30 presso il Nike Store di Via Cola di Rienzo.
Vi invito a venire almeno una volta a vedere di cosa si tratta, e sono certa che ritornerete.


E poi grazie all’aiuto e al supporto di personal trainer come Elena, come si fa a non lasciarsi coinvolgere?


FIND YOUR GREATNESS.
Imparare a volersi bene è l’inizio di una lunga storia d’amore. E se non ci prendiamo cura di noi, come possiamo pretendere che lo facciano gli altri ?!





















venerdì 15 marzo 2013

Credici.

Che sia una religione, l'oroscopo, una passione, il destino, una coincidenza: l'importante è credere in qualcosa.
Qualsiasi cosa essa sia.
In una promessa, anche se sappiamo che verrà delusa.
Nella capacità profetica dei petali di una margherita.
In quel "Non m'ama"che strappiamo via insieme a un pezzo del nostro cuore, e che ci spinge a prendere un altro fiore e a ripetere la stessa azione.
In quel "M'ama" che finalmente arriva e ci strappa un sorriso, anche se sappiamo che in fondo si tratta di un auto-inganno.
Nel Libro delle Risposte, che apriamo e chiudiamo fin quando non leggiamo quello che vogliamo sentirci dire, perché "forse la domanda non era stata posta nel modo giusto".
Nell'oroscopo, che a seconda di come ci descriverà la nostra giornata decideremo se tenerne conto o meno.
Nel potere delle creme rassodanti o nella cioccolata.
Negli effetti benefici della palestra o in quelli del cibo.
Nell'arte di strada o in un artista affermato.
Nei brillantini o nelle borchie.
Nella capacità liberatoria di un pianto o in quella di una risata.
Nel nero o nei colori pastello.
Nel thè o nella camomilla.
Nel sole del giorno o nelle stelle della notte.

Magari sia nell'uno che nell'altro, perché è bello porsi delle domande e cambiare continuamente le risposte.
Perché siamo persone e non macchine.
Perché crescere, a qualsiasi età, vuol dire migliorarsi.
Perché per non affondare abbiamo bisogno di qualcosa o di qualcuno a cui aggrapparci, e che nascondiamo proprio dove sappiamo ritrovare.

CREDERCI. Senza smettere mai. Ininterrottamente. Instancabilmente.














lunedì 11 marzo 2013

Fotografie spogliate dalla moda






Un fotografo di moda per eccellenza : Helmut Newton.

"Nelle mie foto non c'è emozione. E' tutto molto freddo, volutamente freddo."

Ci sono emozioni che non vanno raccontate. Solo vissute. Ce ne sono altre che vivono attraverso i ricordi. Un profumo, un maglione, una strada, una lettera. E pensare che, nel momento in cui li abbiamo scelti, quel profumo, quel maglione o quella strada non significavano niente. Il valore aggiunto siamo noi. Facciamo rivivere ogni oggetto, e ognuno lo fa a modo suo. Siamo noi a dare la parola a tutto ciò che non ha voce, a tutto ciò che, anche se l'avesse non potrebbe esprimere quello che si può solo vivere.

Penso che lo stesso Newton, con la sua affermazione, volesse ottenere esattamente l'effetto opposto, spronandoci a darglielo noi un senso a quelle immagini. Ci invita ad andare al di là degli schemi prestabiliti entro i quali rinchiudiamo il nostro ego, a liberarci dalle catene di quell' apparente normalità dietro la quale si cela monotona banalità. Dare un senso a tutto ciò che, a prima vista, sembrerebbe non averne. Andare oltre l'apparenza.  E leggere, magari, in uno stesso segno un messaggio diverso. Il desiderio di scoprire qualcosa che non pensavamo di trovare, di sapere, o di essere.

Chanel, Versace, Blumarine, Dolce & Gabbana, Yves Saint Laurent, sono solo alcuni dei nomi per cui Newton ha lavorato. Rivoluzionando il concetto di fotografia di moda e caricando la donna di nuovi significati, decide di rischiare e di portare il nudo nel mondo della moda. Un controsenso? No, più che altro un invito a ricoprire quei corpi e rivestirli ciascuno a suo piacimento. Ci induce a compiere un viaggio introspettivo, a liberarci di tutti quegli orpelli che, rallentano la nostra corsa e  ci distraggono dai veri obiettivi. Un messaggio coraggioso da lanciare proprio nel mondo della moda, (in cui il superfluo è visto come fulcro principale!). Ma premiato. Vogue, Vanity Fair e Marie Claire sono, infatti, alcune delle testate su cui sono apparsi i suoi scatti.




Consiglio a chi si trova a Roma di andare a vedere questa mostra che, sarà ospitata al Palazzo delle Esposizioni  fino al 21 luglio.
Per capire che vale la pena buttarsi in qualcosa di rischioso, ma in cui si crede. E perchè no, per  risvegliare anche i nostri istinti primordiali, perchè in fondo, proprio come quelle tigri delle foto, siamo un pò indomabili anche noi.










(Tumblr)

sabato 9 marzo 2013

It Girl- Grazia

It Girl.








Perchè io? 

It Girl. Che poi, chi stabilisce cosa sia "it" e cosa no? La moda ha a che fare con le nostre idee, con i nostri valori, con tutto quello che ci circonda, diceva Coco. E non sbagliava. In fondo cambiamo per restare noi stesse. Siamo noi a decidere cosa indossare. In base a come ci svegliamo, al nostro umore, ai nostri capelli,  possiamo trasformarci (siamo lunatiche, si sa!). Possiamo dare ascolto alle diverse sfaccettature della nostra personalità, chi ha detto che bisogna averne una sola? Un giorno prenderà il sopravvento l'anima romantica, un altro quella rock, un altro ancora quella glam e così via. Trovare vie di fuga che ci allontanino dall'opprimente banalità di una certezza. Osare, senza chiedersi come o perchè. Mettersi continuamente in discussione, senza alzare i toni, eccetto quelli della vita, che devono essere al massimo. Sempre. 
Per me non ci sono mai state mezze misure. Bianco o nero, il grigio l'ho sempre lasciato agli altri. Non ci sono mezzi sentimenti, mezze domande, mezze risposte, nè tantomeno mezze scelte. Avevo le idee abbastanza chiare sin da piccola. La mia Barbie preferita svolgeva ogni volta lo stesso ruolo: la giornalista di moda. Su e giù da un'aereo, che di reale aveva ben poco, su quei tacchi che, non vedevo l'ora di poter indossare, un giorno, anch'io. Grazie ai quali mi sembrava di poter ammirare la vita da una prospettiva privilegiata, ma che imponeva di stare sempre dritta, vigile e attenta. 
E ora, se mi guardo indietro posso affermare con certezza che quella bambina aveva ragione, che sono cresciuta sì, ma la vita la vedo sempre con gli stessi occhi. Forse, un pò più consapevoli, forse un pò più disincantati ma con la stessa curiosità che non mi ha abbandonato mai. 
Chi sono oggi? 
Ho vent'anni. Frequento la Facoltà di Scienze Politiche presso la Luiss Guido Carli, e continuo a inseguire quel sogno, che racchiude quelli che sono stati i miei amori a prima vista: la scrittura e la moda. Con la stessa determinazione, la stessa passione, lo stesso coraggio. Amo ancora il rosa, in tutte le sue gradazioni. Dal fucsia al cipria. Vivo con il mio cane, un Cavalier King Charles Spaniel (obiettivamente!) stupendo. La prima cosa che ho voluto a casa non è stato il letto ma la cabina armadio, con uno spazio per le scarpe, uno per gli accessori e, ovviamente, uno per i vestiti!
Come mi vedo tra qualche anno non lo so. Credo che l'importante sia avere sempre davanti gli occhi i propri obiettivi. E, se sono puri e veri non si sarà disposti a scendere mai a compromessi. Questi non fanno altro che tradire i nostri sogni, e non c'è niente di peggio che tradire implicitamente noi stessi. Poi, sarà la vita a farci imboccare la strada giusta, o se così non fosse, dagli errori si impara. Tanto. "Never a failure, always a lesson", è il mio motto preferito. Dopo "Per aspera ad astra" che ho addirittura deciso di tatuare, in modo da ricordarlo a me stessa sempre. Gli ostacoli che si frappongono tra noi e i nostri obiettivi ci costringono solo a pensare quanto davvero li vogliamo raggiungere e quanto siamo disposti a batterci per superarli. Il resto solo solo scuse.

"Tiny Glitter Glam" è il nome che avevo scelto qualche anno fa per il mio account di Twitter e che ho deciso di dare al mio blog perché "un piccolo scintillio di glitter" è ciò di cui avremmo bisogno tutti. E' come lo zucchero che addolcisce il caffè. Il regalo inaspettato di un arcobaleno dopo la pioggia. La cioccolata a colazione. La panna sulle fragole. Una polvere magica da spargere su un quadro, una giacca, un paio di shorts, un vestito o delle scarpe. La parola d'ordine è brillare. Perchè tutte dovremmo dar voce alla nostra anima da femme fatale che chiede di essere ascoltata. Almeno una volta nella vita. Una volta all'anno. O perchè no una volta al giorno. Ridere si sé stesse, senza prendersi troppo sul serio.
Ma soprattutto splendere di luce propria: perché alla fine anche i brillantini sono solo un riflesso.

Il canale che seguo di più? 
Ma IT fashion  ovviamente ( http://www.grazia.it/moda )!








(Tumblr-WeHeartIt)

venerdì 8 marzo 2013

"Siamo così...dolcemente complicate..."



"Essere donna è così affascinante. È un'avventura che richiede tale coraggio, una sfida che non annoia mai. Avrai tante cose da intraprendere se nascerai donna. Per incominciare, avrai da batterti per sostenere che se Dio esiste potrebbe anche essere una vecchia coi capelli bianchi o una bella ragazza. Poi avrai da batterti per spiegare che il peccato non nacque il giorno in cui Eva colse la mela: quel giorno nacque una splendida virtù chiamata disubbidienza. Infine avrai da batterti per dimostrare che dentro il tuo corpo liscio e rotondo c'è un'intelligenza che chiede d'essere ascoltata".
Non ci sarebbe niente da aggiungere alle parole di Oriana Fallaci. Ogni parola in più sembrerebbe superflua, eppure in questa giornata che, (ci tengo a sottolinearlo), non mi piace molto, due cose da dire le avrei.
La festa delle donne è tutti i giorni. E le donne, quelle con la "D" maiuscola, andrebbero celebrate ogni giorno. Che ci sentiamo più vicine ad Aurora, a Cenerentola o a Mulan, non importa. Romantiche e sognatrici, o combattive e guerriere, siamo tutte principesse. Ciascuna a modo suo. Nella vita frenetica di tutti i giorni, divise tra pranzi in famiglia, aperitivi con le amiche, o cene romantiche. Nel traffico, mentre guidiamo, nelle giornate in cui ci sentiamo tutte un pò cantanti, e lo vogliamo urlare al mondo. Non ci scoraggiamo mai. Possiamo cadere, ma ci rialziamo. Sempre. E questo forse spaventa un pò gli uomini, perchè ammettiamolo: li abbiamo superati in tutto. Ecco perchè questa festa manda all'aria anni di lotte, vanifica gli sforzi di chi si è battuto per l'emancipazione femminile. Come se noi dovessimo essere sempre commiserate, sempre sotto giudizio, di chi poi?! Noi siamo delle WonderWoman SEMPRE. Anche nelle giornate no, anche quando avremmo voglia di stare tutto il giorno sotto il piumone a vedere la nostra serie preferita. Anche nelle giornate in cui ci sentiamo Carrie-lasciata sull'altare, e l'unico desiderio che abbiamo è passare al giorno successivo. Noi ci consoliamo,  ci convinciamo, ci coccoliamo, ci amiamo da sole. Con un libro, una carta di credito, o con le mille parole celate dallo sguardo complice della migliore amica. E alla fine, riusciamo in tutto ciò che vogliamo. Abbiamo infinite ricette segrete. Inesauribili. E  gli uomini sentendosi intimoriti, sorpassati, tentano di riaffermare la loro superiorità con mezzi meschini, miseri, quasi compassionevoli. Ecco che io, sostituirei un "Auguri!" con un "Brava, complimenti". Perchè l'unica cosa che dobbiamo custodire gelosamente non è un fidanzato, una borsa, o un paio di scarpe, ma la dignità.

A me,
a noi,
a voi,
e ai complimenti che ci meritiamo ( e che, si sa, ci fanno sempre piacere!) .













(Tumblr-Weloveit)

              

martedì 5 marzo 2013

Siamo così...







"Le donne devono fare qualunque cosa due volte meglio degli uomini per essere giudicate brave la metà. Per fortuna non è difficile".

Charlotte Whitton




“Whatever women do they must do twice as well as men to be thought half as good. Luckily, this is not difficult.”


Charlotte Whitton