domenica 15 settembre 2013

Il destino e la possibilità di stravolgerlo.


Non credere al destino vuol dire non rendersi conto della realtà.
Non credere alla possibilità di rivoluzionare una giornata normale.
Abbandonarsi alla quotidianità e alle routines equivale a non avere aspettative. O emozioni.
Perdersi in viaggi programmati, perdersi sempre con le stesse persone e, avere appresso Google Maps pronto a indicarci che abbiamo intrapreso il percorso sbagliato.
E magari vorremmo che ci avvertisse anche quando non siamo noi a muoverci o a camminare, ma sono i nostri sentimenti a guidarci.
L'intuito si sa può farci sbagliare strada, lavoro o persone. Ma senza quella strada, quel lavoro o quelle persone non saremmo chi siamo.
Non si può trovare una spiegazione razionale a quella canzone che parte all'improvviso alla radio. All'energia che è capace di sprigionare una telefonata o un sms arrivati inaspettatamente.
La forza che ci fa alzare dal divano, pur avendolo desiderato per tutto il giorno quel divano.
La forza che ci fa vestire di nuovo e uscire, anche se è mezzanotte.
Anche se piove, anche se è inverno, anche se sono due giorni che non dormiamo.
Come si fa a non voler sperare di perdersi, di lasciare i tragitti sicuri per intraprendere vicoli sconosciuti.
Nuovi.
Sentirsi liberi. Di sbagliare, di amare, di uscire, di ridere, di piangere, di essere noi.
Di volare. Sì, perchè quando sono i sentimenti a spostarci, non camminiamo con le nostre gambe, apriamo le ali che ci fanno vedere dall'alto la quotidianità, la routine, le strade che ci eravamo prefissati di percorrere, e allora certo che ci viene voglia di fare quell'inversione nelle nostre vite, e di rivoluzionarle.
Oggi (ri)parto da qui.











                                                             (Tumblr-weHeartit)


domenica 26 maggio 2013

Io, te e gli altri.

Scegliere, e non essere scelti. Dare, senza aspettarsi niente in cambio. Fare qualcosa, qualsiasi cosa, purchè dettata dal cuore.
Non trattenerci, ma trattenere.
Trattenere i nostri sogni, le passioni, gli amici, le persone che amiamo.
Capire quali sono i nostri punti fissi e non perderli di vista. Mai.
Fare girare attorno ad essi tutto il resto, le altre persone, le altre cose, gli altri obiettivi... e chi lo sa...
...magari proprio tutto ciò che consideriamo "altro" potrebbe inaspettatamente avvicinarsi e, perchè no, aggregarsi proprio a quei punti fissi.
Perchè alla vita piace sconvolgere i nostri piani, mischiarli a quelli di "altri"...e farli diventare una cosa sola, diversa da quella che avevamo immaginato, ma forse anche migliore. Ed ecco che, tutto "quell' altro" diventa proprio parte di noi.



                                                              (Tumblr-WeHeartIt)

domenica 5 maggio 2013

Come quando...





Come quando esce il sole inaspettatamente.
Come quando la giornata inizia con il piede sbagliato, ma una sorpresa la rende speciale.
Come quando le aspettative sono così tante che prendono il sopravvento sugli eventi stessi.
Come quando un viaggio potrebbe essere la soluzione e invece complica tutto.
Come quando la soluzione non è scappare, ma guardarsi dentro e interrogarsi.
Come quando troviamo tempo per fare tutto, ma non per quello che vogliamo davvero.
Come quando ci basterebbe quel pizzico di coraggio in più per fare tutto. E non lo facciamo.
Come quando una giornata è interminabile e quella dopo passa troppo velocemente.
Come quando diciamo sempre Sì ma vorremmo dire solo No.
Come quando finalmente mandiamo all'aria tutti i programmi. E ci vogliamo bene.
Come quando i pregiudizi ci ingannano.
Come quando crollano tutte le certezze, in un secondo.
Come quando cerchiamo qualcosa ma troviamo altro.
Come quando corriamo, poi ci fermiamo, ma ripartiamo più forti.
Come quando un'illusione ha il profumo dei nostri sogni. E ce li fa respirare. Davvero.

Come quando la vita non è quella che avevamo immaginato,
ma basterà vederla dalla giusta angolatura per capire che è meglio, molto meglio!





domenica 21 aprile 2013

La primavera è uno stato d'animo

Leggere dentro e fuori. Più leggere dell'inverno, un po' meno dell'estate: questa stagione è così. Ci fa sentire in bilico, con un piede che va verso il mare, e un altro più intimorito che resta a guardare la stagione passata cercando il coraggio di salutarla definitivamente. Ecco che si alternano ballerine senza calze ai biker, maglioncini di filo ai giubbotti di pelle. Senza un motivo preciso, solo perché quel giorno ci siamo svegliate con un pizzico di audacia in più, perchè ci piace metterci in gioco. Il rischio, in fondo, è proprio il trampolino che ci permette di stravolgere le nostre vite. Di cambiare. Tuffiamoci senza pensarci troppo, senza guardare giù. Amo questa stagione (non a caso è proprio quella in cui sono nata!). Scopriamoci. Sentiamoci più leggere per percepire il vento, o il sole, proprio lì, sulla nostra pelle, attraverso un vestitino di pizzo o un top. A spasso tra un voilant carta da zucchero e delle rouches color pesca. Delle fatine moderne. Quasi eteree. Insieme alle margherite, alle primule, ai tulipani, e alle immancabili peonie, sbocciamo anche noi.
Facciamolo senza dimenticare, però, che la primavera è uno stato d'animo. E la mia ammirazione va a chi riesce a portarla sempre con sè, a non rinchiuderla nell'armadio. A chi non le fa fare il cambio di stagione. Mai.
















domenica 7 aprile 2013

Mini It-Bag





Perché le cose grandi sono straordinarie da sole, non hanno bisogno di presentazioni. Sono quelle su cui cade l'occhio subito, sono quelle che colpiscono per la loro imponenza. Quelle piccole, invece, devono continuamente richiamare l'attenzione, e devono imporsi per avere i riflettori puntati su di sé.
Ecco che... questa primavera deve svegliarci. Deve svegliare i nostri sensi e le nostre emozioni. Deve scoprire e scoprirci. Che sia Balenciaga, Celine, Chanel, Givenchy o Hermès, la parola d'ordine è mini. Perchè le maxi bag nei toni scuri che abbiamo usato quest'inverno è giusto che riposino un po'. Insieme alle nostre paure, debolezze, insicurezze. Liberiamocene e liberiamoci. Splendiamo noi, e non usiamole come pretesto per nasconderci dietro la loro ombra rassicurante, che le borse grandi le adoro ma sono state un pretesto per metterci dentro non solo le chiavi, ma anche i sentimenti... Nelle borse piccole, invece, questo rischio non lo corriamo affatto, visto che a stento riusciamo ad infilarci il nostro iPhone!


...'Cause the big things are extraordinary themselves, they don't need any presentation. Are those on which immediately the eye falls, and impress for their majesty. The small ones, instead, continually must draw the attention, and must impose themselves in order to have the spotlight on them. This spring  needs to wake up our senses and our emotions. It must undress in order to discover us. It doesn't matter if it's Balenciaga, Celine, Chanel, Givenchy or Hermès, the password is "mini"...The maxi bag in dark tones we used this winter need to take a nap. Along with our uncertainties, fears and weaknesses. Get rid of them and free ourselves. Shine on us, and don't use them as a pretext to hide behind their reassuring shadows not only keys, but also feelings. I love maxi bag but we don't run this risk in the small bags, because with difficult we can get into our iPhone! 





























                                                          (Tumblr-Atlantic Pacific-HeartIt)




lunedì 1 aprile 2013

Compleanni, promesse e regali...




Dovremmo farci un regalo,  una promessa. Ogni anno. Ogni compleanno.
Senza mai dimenticare quello dell'anno precedente.

La curiosità.
Quella tipica dei primi anni. Quelle domande, e tutti quei "perchè" lasciati senza risposta. Quella visione del mondo, come se fosse una scoperta continua. Una sorpresa quotidiana, e mai scontata o banale.
La meraviglia e lo stupore nel vedere le cose più semplici.
La spontaneità e la schiettezza che ti fanno sentire davvero libera. Libera di dire quello che stai pensando, di cambiare idea senza sembrare incoerente, di dire "no".

Le prime uscite con le amiche. Il primo cinema da sole. Quel sentirsi "grandi" che svaniva alla prima telefonata di un genitore.
I primi amori, se così si potevano definire. Quando bastava uno sguardo, una risata o una parola in più, che pensavamo già al matrimonio. E al vestito, ovviamente!

Quell'ingenuità, che magari avercela oggi.
Le prime sconfitte su cui abbiamo edificato la nostra forza.

E quella voglia di rivincita che deve accompagnarci sempre. Di scoprire e di scoprirci. Di cambiare tutto attorno a noi, ma di avere pochi punti fissi sempre.

L'ansia dei primi esami . Il liceo. L'università.

Perchè è vero, gli anni non sono quelli anagrafici.
Perché noi siamo le scelte, le esperienze, gli errori, le vittorie, non di un giorno solo...ma di anni e anni.
Guardarci indietro e rivedere gli stessi errori, paure, insicurezze e non pentirci di nulla. Perché ognuna, a modo suo, è stata indispensabile.
Che quasi quasi se potessi avere la bacchetta magica, la restituirei.

Questo è il regalo che faccio a me, e che invito a fare anche a voi, perchè in fondo la vita non è altro che un regalo da scartare giorno per giorno. Perché non sappiamo quali piani avrà per ognuno di noi, o forse ci spinge proprio a stravolgerli. Chissà ...


(Tumblr-weHeartIt)